It would be nice to talk to the children we were and ask them what they think of the adults we have become.
(Juan Felipe Gabanhia)
MATIAS, l’infanzia di un gelataio
” Ne abbiamo fatte davvero tante insieme ai bambini strombolani! Una volta con una fionda rompemmo tutte le bottiglie gelosamente messe da parte per fare le conserve di pomodori alla fine di agosto. Ce n’erano tantissime, le mettemmo tutte in fila ordinatamente sul muretto e alla fine il giardino era disseminato di pericolosissimi vetri rotti. Quando poi utilizzai tutta una scatola con un centinaio di guanti di lattice per fare palloncini ad acqua e dopo un’aspra battaglia contro il mio vicino lasciai un cimitero di diti esplosi in giardino, allora vidi Monica davvero furibonda! Quell’estate però fu tutto diverso: avevo undici anni ormai, avevo appena finito la prima media ed ebbi il permesso di andare a stromboli da solo per qualche giorno. Monica è “quasi” mia zia e, dopo molte insistenze, riusciì a convincere mia madre. Quei pochi giorni conquistati divennero settimane e finì che trascorsi sull’isola tutta l’estate. La giornata perfetta di un bambino felice a Stromboli cominciava con lo svegliarmi da solo in casa, come i grandi, mentre gli altri erano già tutti al lavoro. Una fetta di pane con la strepitosa marmellata di albicocche del giardino fatta dalla zia e poi, a passo svelto e deciso, come chi ha di fronte a sè una giornata molto impegnativa, passavo a salutare Monica al bar sulla spiaggia che aveva preso in gestione. Da lei, ad ogni mia richiesta di permesso, ricevevo risposte sempre molto simili: un attimo di seria riflessione e poi le domande “Te la senti? Pensi di potercela fare? Sei sicuro che sarai responsabile?” Rispondevo ovviamente di sì in maniera entusiastica e così quell’estate, libero di fare (quasi) tutto, mi sentivo già grande, ormai pronto ad affrontare il mondo.
Al Villaggio
Stromboli Angelica mi aveva rubato il cuore: forte e delicata, coraggiosa e
sorridente, per la prima volta ero perdutamente innamorato di un bellissimo
angelo che aveva soltanto vent’anni più di me… Stare al Villaggio era
un’avventura incredibile ogni giorno diversa. Il capanno degli attrezzi era la
mia Capanna Dei Desideri, con tutto quello che un bambino di 10 anni che ama il
mare può volere: vecchie vele, salvagenti, mucchi di cime, il tutto immerso nella
puzza di totano morto tipica di questi
posti. Dalla riva restavo a guardare lo scoglio dello Strombolicchio, lì,
sempre lì, lontano. Imparai
ad andare per mare con una minuscola barchetta a vela che Angelica mi lasciava
usare, fino a
quando un giorno questo bambino conquistò la sua piccola isola tutto solo e gli
parve di aver conquistato il mondo.
Al
tramonto, tornando verso Scari, passavo sempre per il bar per rassicurare la
mia bella zia e raccontarle le mie avventure ma soprattutto per il mio solito
gelato a quattro gusti.
So per certo che quella fu l’estate in cui compìi il Grande Balzo, da bambino a ragazzo. E sono certo che fu proprio lì che decisi che da grande avrei fatto il gelataio…”
Totta e morris
Totta e morris
Totta e morris
Totta e morris
Ceci ballerina
Ceci ballerina
Ceci ballerina
Ceci ballerina
Morris
Morris
Morris
Morris
2fiorellini
2fiorellini
2fiorellini
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